Medicina di Famiglia e Specialistica
Responsabilità medica

Il diritto alla ricerca

18 Set 2024
diritto-e-medicina

Da Responsabilità Medica, Diritto e Pratica Clinica

 

Abstract

Lo scopo di questo contributo è presentare una riflessione sull’attuale legislazione italiana inerente agli studi sperimentali ed osservazionali con o senza farmaco o dispositivo medico. In considerazione dell’alto contributo offerto dalla ricerca scientifica al miglioramento delle condizioni di vita dei singoli e al progresso dell’intera società, l’accesso alla ricerca deve configurarsi secondo un ottimale equilibrio tra tutela del paziente e bene comune.

 

1. Ricerca scientifica: il diritto di tutti alla scienza

Il sistema nazionale della ricerca si compone di “soggetti, pubblici e privati” che eseguono attività di ricerca scientifica e tecnologica1. Il Ministero dell’Università e della Ricerca favorisce “le capacità di tali soggetti di produrre nuove conoscenze e realizzare nuovi prodotti e/o nuovi processi produttivi ad alto valore aggiunto di conoscenza2. La ricerca ha dunque un ruolo pubblico la cui importanza è sancita dal “diritto di tutti alla scienza3, si tratti di destinatari finali delle scoperte ovvero di ideatori e produttori di evidenza scientifica. Trattandosi specificatamente di diritti culturali, essi rientrano nei diritti umani4, tanto da far parte della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea5. Per parte sua, “La Costituzione Italiana promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica6 e ne assicura il pieno godimento quale diritto soggettivo assoluto a tutti i cittadini7.

Ciò comporta che la libertà di ricerca scientifica non ha bisogno di alcun intervento del legislatore ordinario per essere operativa o, nel caso si ritenga necessario un intervento, esso va inteso unicamente a definire modalità di esecuzione ovvero a ricondurre nuove ipotesi dentro i principi costituzionali, assicurando così una reale e piena applicazione della norma stessa alla fattispecie venutasi a creare8.

La ricerca in tal modo, muovendo dalla formulazione di un quesito rilevante ai fini del raggiungimento dell’obiettivo di salvaguardia della vita umana, si svolge attraverso un disegno coerente e scientificamente rigoroso, una disamina approfondita della fattibilità e una tutela dei soggetti coinvolti. In tale processo assume dunque rilievo il ruolo dei Comitati Etici (CE) i quali valutano “gli aspetti etici e scientifici delle sperimentazioni cliniche al fine di garantire e tutelare i diritti, la sicurezza ed il benessere delle persone coinvolte9, attraverso l’analisi degli studi.

 

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