Update per il Pediatra
Salute Digitale

Tecnologia digitale e impatto sullo sviluppo psicofisico e sul neurosviluppo

10 Apr 2024

 

La FIMP – Federazione Italiana Medici Pediatri ha realizzato la Guida “Bambini e adolescenti in un mondo digitale”, rivolta a medici, pediatri, genitori ed educatori. Questo documento, realizzato con la collaborazione di medici esperti, ha come obiettivo quello di fornire degli strumenti concreti per educare le famiglie e per promuovere una maggiore consapevolezza sull’uso equilibrato delle tecnologie digitali, creando così un percorso educativo condiviso che favorisca il benessere psicofisico e relazionale dei giovani.


 

 

Il crescente uso dei dispositivi digitali porta con sé una serie di implicazioni significative per lo sviluppo psicofisico e per il neurosviluppo e può influenzare la salute e il benessere dei bambini e degli adolescenti.
Nella guida “Bambini e adolescenti in un mondo digitale” si pone attenzione ad argomenti chiave legati a tale tematica, come:

  • l’obesità
  • la qualità del sonno
  • i disturbi della vista e dell’udito
  • il sovraccarico cognitivo
  • la dipendenza da internet
  • l’impatto sulla sfera psicorelazionale.

Gli aspetti trattati riflettono l’importanza di una visione olistica dello sviluppo dei giovani, che considera l’interazione complessa tra fattori genetici, ambientali, sociali e culturali. Attraverso una comprensione approfondita di questi temi, gli operatori sanitari e i pediatri possono svolgere un ruolo fondamentale nel monitorare e nel mitigare i potenziali rischi associati all’uso digitale, contribuendo così al benessere complessivo dei bambini e degli adolescenti.

 

 

LEGGI LA GUIDA FIMP “BAMBINI E ADOLESCENTI IN UN MONDO DIGITALE” 

 

 

L’impatto psicofisico

 

Obesità

L’uso crescente dei dispositivi digitali tra i bambini e gli adolescenti solleva alcune preoccupazioni relative alla salute, incluso il rischio di obesità infantile. Sebbene non ci siano delle prove scientifiche definitive, i pediatri e le famiglie sono consapevoli dell’impatto negativo che l’uso eccessivo dei dispositivi digitali può avere sulla salute dei più giovani. Tra le conseguenze si annoverano l’aumento della sedentarietà, l’esposizione a pubblicità di cibo poco salutare e la facilità di accesso a cibi non raccomandati. È fondamentale quindi un’educazione digitale fin dalla prima infanzia per contrastare queste tendenze negative.

 

Qualità del sonno

L’abuso dei dispositivi elettronici può influenzare anche i ritmi sonno-veglia, con delle potenziali ripercussioni sulla qualità del sonno e sul benessere psicofisico. La relazione tra screen time e sonno è inversa e soprattutto bidirezionale: l’impiego incontrollato, spesso inizialmente occasionale, di un dispositivo elettronico che tende a protrarsi nelle ore serali non sottrae soltanto tempo prezioso al sonno, ma ne compromette anche la qualità.

 

Disturbi della vista

Un recente studio osservazionale, condotto su quasi 12mila bambini di 9-10 anni, ha rilevato che essi utilizzano gli schermi (per la TV, i video, i videogiochi, i messaggi, le chat e i social media) per una media di 3,8 ore al giorno e con una frequenza pressoché quotidiana. L’uso prolungato dei dispositivi digitali può anche essere correlato allo sviluppo di patologie oculari.

 

Disturbi dell’udito

Negli ultimi anni è aumentato sensibilmente il numero di giovani con problemi uditivi, tanto che oggi un adolescente su cinque lamenta un calo dell’udito. Si sta assistendo a un aumento dell’incidenza, fra gli adolescenti, di un tipo particolare di ipoacusia, definita dal rumore legato all’uso degli strumenti digitali (MP3, smartphone, tablet): esso è oggi la causa più frequente di ipoacusia acquisita nell’adolescente.

 

L’impatto sul neurosviluppo

 

Sovraccarico cognitivo e neurosviluppo

I dati emergenti dalla letteratura hanno evidenziato che alcuni fattori di stress ambientali possono svolgere un ruolo determinante nel condizionare il profilo funzionale e i rischi correlati a specifici disturbi dello sviluppo, specie se agiscono nei primi due anni di vita, momento di massima neuroplasticità. Nell’ambito dei potenziali rischi per la salute del bambino, il sovraccarico cognitivo, correlato anche alla crescente esposizione ai dispositivi digitali, sta assumendo una rilevanza clinica che merita attenzione già nel corso del primo anno di vita. Il pediatra di famiglia ha il “privilegio” di conoscere il bambino sin dai primi giorni: si trova, infatti, nella condizione più favorevole per osservare le prime fasi della sua crescita e per sostenere i comportamenti dei genitori utili a promuovere la qualità dello sviluppo, inteso come un processo unitario ove aspetti biologici, cognitivi, psicorelazionali, sociali e la stessa salute digitale sono inscindibilmente legati e interdipendenti. In tale ambito, gli operatori sanitari e i pediatri, in particolare, dovranno garantire un’efficace sorveglianza di tutte le condizioni di potenziale rischio.

 

Dipendenza da internet e relativa prevenzione

La dipendenza da internet è un problema ampiamente affrontato in letteratura scientifica sotto un profilo epidemiologico e neuropsicologico, sebbene non abbia ancora ricevuto una categorizzazione ufficiale. Di conseguenza i programmi di trattamento non sono evidence based, anche se è consigliata la psicoterapia cognitiva comportamentale. In tema di prevenzione si discute l’esposizione di bambini e adolescenti alle subculture digitali (social, youtuber, streamer, serie TV, videogame, anime, musica) e la necessità di sviluppare in famiglia una consapevolezza digitale per la corretta gestione delle nuove tecnologie e per la prevenzione delle dipendenze “senza sostanza”.

 

L’impatto sulla sfera psicorelazionale

 

Ritiro sociale

Il fenomeno del ritiro sociale riguarda quegli adolescenti che, spesso, a partire da una fobia scolare, abbandonano le relazioni amicali e tutti i contatti sociali per rinchiudersi nella propria stanza, riducendo al minimo le relazioni con persone reali per sostituirle spesso con una frenetica attività su internet che include l’interesse per i videogiochi, la visione di film o serie tv e la creazione di contatti virtuali. Il fenomeno si è manifestato inizialmente in Giappone, dove ha registrato una larga diffusione (si parla addirittura di un milione di casi, i cosiddetti Hikikomori – Saito, 1998), ma si sta ora diffondendo in tutto l’occidente e rappresenta ormai anche in Europa e in Italia uno degli esiti più pericolosi e angoscianti per i genitori della crisi evolutiva adolescenziale.

 

Relazioni virtuali

L’utilizzo esponenziale dei mezzi informatici nella vita quotidiana ha condotto a un aumento della comunicazione interpersonale attraverso tali mezzi. Le persone sviluppano un coinvolgimento eccessivo nelle relazioni virtuali, che vengono mantenute attraverso chat, e-mail e social network. Oggi, con lo sviluppo del metaverso, uno spazio virtuale nel quale si riducono le differenze dalla vita reale e dove si crea una propria identità virtuale (avatar), si possono incontrare persone, si può giocare, lavorare e svolgere ogni tipo attività; ciò aumenta il rischio di perdere il contatto con la realtà. Le più recenti tecnologie permettono, con dei visori di ultima generazione, di far coesistere realtà e la realtà virtuale, aumentando ulteriormente questo pericolo.

 

Cybersex

Anche se non è una categoria ufficialmente riconosciuta, il cybersesso è un fenomeno approfondito in letteratura scientifica e correlato, soprattutto in età evolutiva, con la manifestazione di comportamenti online a rischio. Sexting, revenge porn, autoproduzione di materiale sessuale e missioni porno sono le principali condotte manifestate dagli adolescenti, immersi sempre di più nelle subculture digitali che promuovono processi misogini di oggettivazione sessuale. Tra i fattori che possono favorire le condotte online a rischio nel cybersex è discussa la difficoltà di concettualizzare adeguatamente che cosa sia la realtà virtuale. È infine suggerito l’impiego da parte dei pediatri del Bilancio di Salute Digitale per prevenire i comportamenti disfunzionali nel web.

 

LEGGI LA GUIDA FIMP “BAMBINI E ADOLESCENTI IN UN MONDO DIGITALE” 

 

 

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