Medicina di Famiglia e Specialistica
Malattie Cardiovascolari

Aggiornamento delle linee guida di prevenzione dell’ictus dell’American Stroke Association

18 Nov 2024
aggiornamento-linee-guida-ictus

a cura di Piercarlo Salari, medico e divulgatore medico scientifico – Milano

 

 

È forse pleonastico affermare che le linee guida esprimono delle raccomandazioni evidence-based il più delle volte adattate a specifiche realtà geografiche, economiche, sociali e sanitarie. Quelle per la prevenzione primaria dell’ictus, recentemente emanate dall’American Heart Association e dall’American Stroke Association, frutto di una revisione della letteratura scientifica dal 2014 al 2023, potrebbero perciò non destare attenzione, al di là della semplice segnalazione: lo scorso anno l’Italian Stroke Association (ISA-AII) aveva infatti pubblicato l’ultima versione delle proprie raccomandazioni, che erano state approvate dall’Istituto Superiore di Sanità e che miravano a uniformare sul territorio nazionale la gestione della patologia, responsabile ogni anno di 185mila casi – 45mila dei quali gravati da esiti permanenti e invalidanti.
A prescindere dalla rilevanza scientifica, però, l’interesse riscosso dal documento americano, che aggiorna la precedente versione del 2014, è giustificato da alcuni spunti di utilità pratica soprattutto per il medico di medicina generale, che è il professionista più vicino al cittadino, del quale conosce la storia clinica, i fattori di rischio modificabili e non ed eventuali condizioni di fragilità.

 

Le raccomandazioni

Innanzitutto, le linee guida americane sottolineano l’importanza dell’identificazione e della gestione dei fattori di rischio già ampiamente noti, come l’ipertensione, il diabete e il fumo, ponendo al contempo l’accento su “nuovi” fattori di rischio quali l’emicrania e l’endometriosi. Il documento, poi, ricorda la necessità di intervenire sullo stile di vita e fornisce delle raccomandazioni specifiche per la salute delle donne, tra cui il monitoraggio della pressione sanguigna nel corso della gravidanza e nel periodo post-partum e il pronto riconoscimento di patologie infiammatorie o endocrino-disfunzionali quali l’endometriosi e l’insufficienza ovarica precoce (prima dei 40 anni d’età). Un dettaglio da segnalare è il richiamo al dosaggio degli estrogeni nei contraccettivi orali o in caso di loro impiego da parte di donne transgender.

A livello generale le linee di orientamento tracciate dall’American Stroke Association si possono sintetizzare nei due punti seguenti:

  • regolarità delle visite: l’esecuzione di controlli regolari dal medico di famiglia è fondamentale per intercettare i fattori e le condizioni di rischio cardiovascolari, i determinanti sociali della salute (livello di istruzione, accesso alle cure, stabilità economica, disponibilità di alimenti per una dieta sana) e per seguire nel tempo il paziente nel suo contesto biopsicosociale. Nella fattispecie, il documento enfatizza il monitoraggio dell’indice di massa corporea, della pressione arteriosa e del profilo lipidico, con particolare riguardo alla colesterolemia;
  • gestione dello stile di vita e promozione di abitudini corrette: altamente consigliata è la dieta mediterranea, di cui è stata documentata l’efficacia nel ridurre il rischio di ictus. Per quanto riguarda l’esercizio fisico, la raccomandazione è quella di praticare ogni settimana almeno 150 minuti di attività aerobica di intensità moderata oppure 75 minuti di attività aerobica intensa. Un terzo elemento, ritenuto presupposto essenziale per migliorare e preservare la salute cardiovascolare, è la qualità del sonno. Nel caso di un paziente fumatore, infine, spetta al medico fornirgli le opportune indicazioni per cessare quanto prima tale abitudine dannosa e ineludibile nell’ambito di qualsiasi programma di prevenzione.

 

Risvolti pratici

In considerazione della precisazione dell’American Stroke Association, ovvero che oltre la metà degli eventi cerebrovascolari sono prevenibili, le nuove linee guida focalizzano il ruolo proattivo che il medico delle cure primarie può (e deve) svolgere a un duplice livello: nello screening sistematico dei fattori di rischio e nella guida dei suoi assistiti verso l’adozione di un corretto stile di vita prima ancora del ricorso a terapie farmacologiche, peraltro inevitabili quando si impongono provvedimenti più incisivi.
Come già anticipato, un ulteriore spunto innovativo del documento che merita di essere evidenziato riguarda le donne, che devono essere sottoposte a degli screening per fattori sesso e genere-specifici in grado di aumentare il rischio di ictus, tra cui l’impiego di contraccettivi orali, le complicanze della gravidanza e la menopausa precoce. Traspare infine che per una strategia di prevenzione efficace l’onere del medico si spinge ben oltre la diagnostica precoce e l’educazione sanitaria, nella prospettiva di un approccio personalizzato e tale da superare le eventuali barriere linguistiche e culturali, da tenere in debita considerazione i fattori di rischio di carattere etnico, genetico e/o ambientale, nonché da agevolare l’accesso tempestivo alle risorse sanitarie.

 

Riferimenti bibliografici

 

 

SCARICA L’ARTICOLO IN PDF

 

 

 

Le informazioni che si trovano in questo sito si intendono per un uso esclusivamente informativo e non possono in alcun modo sostituire la consultazione con il proprio medico.

Pacini Editore Srl
via Gherardesca 1, 56121 Pisa • cod.fisc, p.iva, reg.imp.prov.pi 00696690502 • Cap.soc.iv. 516.000 euro
Copyright © 2015. All Rights Reserved.
Cookie Policy | Privacy policy | Politiche Aziendali