Medicina di Famiglia e Specialistica
Metabolismo

PFAS e correlazione con il metabolismo della vitamina D

11 Feb 2022

da Vitamin D UpDates

Riassunto

Le sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) sono una classe di composti largamente utilizzata nell’industria e nei prodotti di consumo.

Sono resistenti alla degradazione e tendono ad accumularsi nell’ambiente e negli esseri viventi con possibili effetti tossici.

Questi inquinanti sono un problema di sanità pubblica soprattutto in alcune zone della Regione Veneto, ma sono state recentemente isolate in acque provenienti da altre zone d’Italia.

L’acido perfluoroottanoico (PFOA) è la forma predominante nei campioni umani ed è stato dimostrato che induce gravi conseguenze sulla salute, come alterazioni neonatali, neurotossicità e immunotossicità.

Studi tossicologici indicano che gli PFAS si accumulano nel tessuto osseo e ne alterano lo sviluppo.

Studi epidemiologici hanno riportato una relazione inversa tra i livelli ematici di PFAS e la salute delle ossa, soprattutto in termini di densità minerale ossea (DMO).

Osteopenia e osteoporosi sono state evidenziate in più coorti: dalle donne in post-menopausa fino ai giovani uomini. Essendo già dimostrata l’interazione tra questa classe di composti e alcuni recettori ormonali nucleari (come il recettore degli ormoni tiroidei e il recettore androgenico), è stata ipotizzata un’interazione anche con il recettore della vitamina D, il quale è fondamentale per una corretta regolazione del metabolismo fosfocalcico, il principale determinante della densità ossea.

In questo studio vengono sintetizzate le evidenze sperimentali e cliniche a supporto dell’interferenza del PFOA sulla via di segnalazione della vitamina D.

Introduzione

Le sostanze perfluoroalchiliche sono molecole in grado di interferire con il sistema endocrino, ovvero appartengono alla categoria degli EDs (endocrine disruptors).

Si classifica come interferente endocrino qualunque entità chimica o miscela di composti che sia in grado di interferire con un qualsiasi aspetto dell’azione ormonale e che sia quindi responsabile di variarne l’omeostasi.

Gli EDs esercitano la loro tossicità promuovendo la crescita e lo sviluppo tissutale.

È ben conosciuto il meccanismo di interazione col sistema riproduttivo attraverso il legame di queste sostanze con il recettore androgenico (AR) ed estrogenico (ER).

A seguito del legame tra l’interferente endocrino e il recettore si avrà come risposta un’azione di agonismo o antagonismo recettoriale, che si manifesta con aumento o diminuzione della risposta cellulare allo stimolo ormonale fisiologico.

 

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